Sembra che la Puglia riscuota più successo di una rock star. E questo trend va avanti da almeno dieci anni. Tra turismo di massa, etnografia di un popolo che da sempre ama accogliere e autentica enogastronomia, il tacco d’Italia, penisola della Penisola, ha saputo costruire sul corso di questa buona onda un progetto che mettesse a riparo individui, risorse e fonti dal valore inestimabile. Alla base della piramide virtuosa ci sono persone che hanno costruito il bagaglio più imponente di questa tappa, che hanno saputo credere in ciò che esisteva già, donando il valore dovuto a quanto appariva comune, normale, gratuito, alla portata di tutti. La Puglia è un ponte panoramatico e sonoro da far attraversare a ogni ospite che intende viverlo come la sua casa.
YEAST: LA PROMOZIONE CULTURALE DELLA PUGLIA TRAMITE SAPERE E SAPORE
Yeast è il lievito, una spuma magica (in greco lievito è magià) che è in grado di elevare la sostanza di un composto e, quindi, tutto ciò che gli appartiene. Nasce da poche settimane un progetto di visual storytelling e di promozione culturale regionale intitolato proprio così, Yeast, che ha lo scopo di indicizzare attraverso il suo website figure cardine, cioè i lieviti, di questa crescita esponenziale della Regione pugliese che ha fatto da cerniera culturale a popoli, i più svariati, e ingredienti, i più genuini. La chiamano biodiversità umana, a buon ragione. Tecnicamente Yeast è molto più del semplice racconto di questa biodiversità. È un viaggio immersivo tra produttori di vino, chef, agricoltori, mugnai e protagonisti di altre amenità culinarie sviluppato su una mappa di 53 persone, donne e uomini, delle loro idee e delle tradizioni, di famiglie e di imprese individuali o collettive, ad oggi, tutte operanti nell’ambito dell’enogastronomia locale.

Ad esempio, c’è la storia del vivaista Mario Di Latte di Carovigno, in provincia di Brindisi, che ha saputo salvare nella sua riserva una varietà di pomodoro in estinzione, i cui semi erano stati conservati da contadini, facendo di questo prodotto così prezioso una passata di pomodoro fiaschetto tra le più amate. Questo perché, come si capisce immediatamente, i luoghi diventano passaggi che accolgono, ospitano e si arricchiscono di ogni traccia ricevuta. L’uomo-lievito, come Mario e i tanti altri protagonisti di Yeast, può solo cogliere parte di questa immensa premura, custodirla, tramandarla, magari innovandola, per altri tempi ma allo stesso modo, nel rispetto della natura, dell’ambiente, di quella cerniera che si apre e si chiude non solo a favore di se stessi, ma anche e soprattutto degli altri.
Tra gli attori principali, ci sono cuochi, panettieri, contadini, l’export manager, ad esempio, delle Cantine vinicole di San Marzano di San Giuseppe, in provincia di Taranto, di nome Angelo Cotugno che ha saputo infondere anche negli autoctoni il desiderio di presentarsi al meglio, con una veste aggiornata, ammiccante, carica di competenze e di rispetto per la cultura delle annate migliori. Da qui nel 2015 parte, grazie alle visioni dei suoi promotori, il progetto Samia, nome di una masseria dislocata tra i vigneti della costa jonica, che diventa baluardo di cultura, sperimentazione e arte.
Porto Rubino è un’esperienza musicale itinerante che nasce in questo «involucro di tantissime idee» e col sostegno della Cantina di San Marzano. Il capitano dell’impresa è il cantautore Renzo Rubino che torna a vivere in Puglia, sua culla natia, con l’idea di lasciare una traccia di amore e di rispetto per il luogo in cui si è nati e cresciuti. Grazie al sostegno di altri artisti, come Diodato, Negramaro, Paola Turci, Noemi, Porto Rubino è diventato meta di incontri tra musica e popolo di mare, non solo di superficie, ma del suo popolo più autentico: quello degli abissi e delle profondità.
Emblematica è la testimonianza a Yeast della chef Giorgia Eugenia Goggi che, nata e cresciuta in una metropoli globalizzata come Milano, si trasferisce in Puglia, nella città bianca, a Ostuni. È qui che il suo rapporto con gli ingredienti diventa familiare, personale, intimo. Conosce un grembo materno dove sedimentare prospettive, visioni nuove e inaspettate anche per lei.
Esistono intere famiglie in questo percorso narrativo, come quella dei Santoro, produttori di specialità di salumi, che hanno saputo far fiorire un progetto di visual identity aziendale davvero straordinario e rivoluzionario per un core business alimentare. Grazie ad un approccio creativo il rinomato capocollo della meravigliosa valle d’Itria, con un confezionamento ad arte e una preziosa comunicazione social, diventa un mezzo per l’acquisizione della conoscenza dei sapori che non si ferma solo al mero consumo del prodotto.

Yeast è la finestra sull’umanità che appare diversa solo nella sua essenza vitale, nella mission individuale, ma identica e paritaria nella visione glocale (globale e, insieme, locale), nella valorizzazione del bene comune, nell’esaltazione della tradizione intesa come cultura. Per questo ogni individuo-lievito è anche storia. La nostra.
In Puglia, prima dell’Unità d’Italia, il ricco latifondo si occupava di buona parte del rendimento economico dell’intera regione, meno delle bocche da sfamare del popolo “minore” che si affidava all’agricoltura diretta o alla mezzadria dei grani e dei vigneti, degli ulivi o dell’allevamento del bestiame. I Borboni, casata di origine francese, in quei luoghi aiutarono le popolazioni nell’acquisizione di tecniche e tecnologie, irrigarono oasi, costruirono argini, bonificarono pianure senza speranza. Dalla superficie piana più vasta dell’Italia meridionale nascevano così importanti territori dediti all’agricoltura più variopinta e prospera e numerosi centri portuali, da Bari a Taranto passando per Brindisi. Molti si fecero mugnai, pastai o produttori di vino e di olio. E con l’Unità d’Italia e il brigantaggio, di quel sapere, tanto si perse e molto altro, grazie ad alcuni personaggi-lievito, si cercò di recuperare. Con la stessa premura, Benedetto Cavalieri, figlio di Andrea, inaugura nel 1918 un molino e un pastificio dedicati alla produzione di pasta di grano duro proveniente esclusivamente dalle terre locali, pugliesi e lucane, e lavorato con metodi maestri per l’ottenimento di una della paste pugliesi più ricercate e amate.
Le storie di Yeast si aggiornano periodicamente, proprio come ogni politica innovatrice dovrebbe fare al servizio della comunità cui appartiene. E in questo moto continuo di gusto, conoscenza e di trasmissione ci sono teste e mani che lavorano per la sua migliore realizzazione e sono quelle di abili autori e copywriter, dei fratelli fotografi salentini Flavio&Frank e del regista Gabriele Surdo. La colonna sonora del bellissimo ed emozionante trailer è firmata da Mauro Durante (Canzoniere Grecanico Salentino) & Justin Adams con il magnifico brano Calling Up dall’album Still Moving consacrato tra i migliori album del 2021 da Songlines, la prestigiosa rivista dei Music Awards di Londra. Anche in questo risiede l’humus di Yeast, nella voglia di connettere mondi apparentemente distanti e renderli più vicini di ciò che sono.
[Redazione]
Splendido articolo!
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Grazie 🤗
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