Guardare le stelle è diritto sostenuto dall’Unesco

Per quanto sia semplice alzare la testa per ammirare le stelle, non è poi così scontato. Chi abita in campagna, in montagna, su un isola deserta, o in zone lontane dalla città può godere serenamente di certi spettacoli notturni, ma se sei parte di quel 80% di popolazione mondiale che vive a contatto con le luci artificiali della città, allora vedere le stelle e lo spettacolo che ci circonda diventa un vero e proprio diritto sostenuto persino dall’Unesco.

Ammirare la bellezza di cui è composto il cosmo anche a occhi nudi è infatti un momento fondamentale per creare o ricreare nuove connessioni mentali con noi e i nostri simili. Guardare al di là di dove siamo, anche virtualmente attraverso la tecnologia di cui siamo ininterrottamente dotati, servirebbe, secondo alcuni importanti artisti e ricercatori, a farci comprendere la necessità della nostra esistenza in relazione a quelle altrui, come stelle libere che convivono in un unico spazio, infinito e incantevole, da cui lasciarsi ispirare.

Il Progetto

Quando abbiamo avuto modo di realizzare la bellezza del cielo notturno? Di osservarlo intensamente lasciandoci rapire dall’idea di infinito che ci sovrasta? Forse sono trascorse poche ore, forse è trascorso più di un mese o un anno da quando abbiamo deciso di alzare la testa al cielo l’ultima volta, distogliendo lo sguardo dagli onnipresenti display digitali, per guardare le luci che la natura in modo gratuito.

L’artista olandese Daan Roosegaarde, classe 1979, che da sempre sviluppa progetti artistici che connettono tecnologia e arte nelle metropoli e in ambienti urbani, con il sostegno di UNESCO Netherlands ha potuto spegnere per una notte le luci artificiali della città della Fresia Franeker. Con abitanti, amministrazione, imprenditori e per mezzo dello Studio Roosegaarde, attivo a Rotterdam dal 2007, si è deciso attraverso il progetto intitolato SEEING STARS, di spegnere le luci non necessarie, quelle dei cartelloni luminosi, le luci domestiche e quelle stradali non essenziali, per rimuovere l’inquinamento luminoso urbano e accorgersi per una notte intera di quanto sia meraviglioso alzare lo sguardo e ammirare la magia delle stelle.

Già leader del World Economic Forum e membro del NASA Innovation Team, Roosegaarde è architetto, oltre che designer e creativo, e ha inaugurato moltissimi progetti volti a valorizzare ciò che egli definisce nella sua lingua schoonheid, ossia bellezza. Ma schoonheid ha un duplice significato e vuol dire anche pulizia, per questo l’artista olandese ha avuto modo di omaggiare in precedenti lavori percorsi ambientalisti come piste ciclabili attraverso luci a ricariche solari o l’agricoltura sostenibile con le nuove tecnologie ottiche. Anche a Rotterdam Daan Roosegaarde di recente ha avuto modo di allestire lo spazio pubblico sanificato dal coronavirus attraverso l’illuminazione tecnologica.

GROW Daan Roosegaarde

Il presidente della Commissione olandese per l’Unesco, in relazione a questo progetto ha dichiarato: «Tutti dovrebbero avere il diritto di vedere le stelle attraverso un cielo notturno incontaminato. Guardare le stelle ti fa sentire connesso gli uni agli altri. Siamo tutti parte dell’immenso cosmo. Questa è l’eredità comune e universale per cui mi sforzo».

Ma questo progetto non si ferma qui, e coinvolgerà più città, più notti e più stelle, quelle di Leiden, Sydney, Venezia, Stoccolma e ultima Reykjavik, in Islanda.

L’artista Daan Roosegaarde ha infine affermato: «Ognuno è ora nella propria piccola bolla, disconnesso l’uno dall’altro. Mi sono reso conto che ogni notte c’è in realtà un’incredibile performance di luce nascosta in alto nel nostro cielo». 

[Redazione]

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...