di Elisa Mauro
Le tracce sono 8. Come l’infinito retto su se stesso, a testa in su. La loro somma è un album portentoso che fa della musica, spericolatamente contagiata, mondiale in ogni sua accezione, il veicolo per un nuovo viaggio dalle placide pianure francesi a coltura di lavanda alle furiose cascate di Cataratas do Iguaçu in Brasile passando dalla giungla indiana e toccando con mano le piramidi di Göreme in Cappadocia.

Il conducente è Matteo, noto al più vasto pubblico come Zè Mateo, produttore e dj francese, già componente del gruppo hip hop di successo internazionale, nel mondo underground, Chinese Man. Un musicista che molto più di altri – come dimostra questo suo ultimo lavoro – ha saputo sentire le fasi del mondo contemporaneo, i suoi confini, e riprodurli fedelmente in questo mix di elettronica e jazz.

Matteo & Bro, uscito il 27 maggio su etichetta Chinese Man Records, è incredibilmente salvifico. Racconta in ogni sua composizione delle relazioni fraterne che scaturiscono dall’ascolto reciproco dei propri strumenti, delle linee di interpunzione tra i canali audio di ogni nostra frequenza, delle pause che sanno generare nuovi e rivoluzionari suoni.
Ma è sempre con la devozione nei confronti dei localismi sonori e dei paesaggi identitari che Matteo riesce a inebriare l’ascolto con gocce di vita vissuta e scambiata, grazie anche alle due meravigliose voci che compaiono come acuti di sirene nel mare tra le otto tracce: la cantante belga Isadora, nel pezzo Sweet Shadow e la splendida cantante libanese Tania Saleh in Sakakeen.
Non solo voci, ma anche mani, quelle di Hervé Salters, General Elektriks, sulle sue tastiere, o quelle di Hugo Pollon alla batteria e del sassofonista e flautista Lamine Diagne. Con il supporto manieristico di Franck Lebon, noto compositore di musica per il cinema, Matteo ha realizzato brani seducenti come Path e Sakakeen.
Insomma, quello che il musicista francese, in congedo, solo temporaneo, dai Chinese Man, ha realizzato con Matteo & Bro è di certo un itinerario suggestivo che spazia dal soul al trip hop, a tratti avventuroso tra i sali e scendi montuosi delle sue narrazioni, tuttavia senza alcun dubbio da vivere a pieno.