di Pinakos
Io di qua, Tu di là
Un collare a strozzo
Stretto ai nostri miserabili cuori.
Eri il mio mastino da tenere a cuccia.
Ero il tuo animale
Da sfamare con un pezzo di carne viva
Poi mi deformavi
In un eterno simulacro
Brillante e delicato
La Madonna incastonata
Nell’edicola del tuo cervello.
Io di qua, Tu di la
A giocare con la mente
Ignorando quanta cura
Necessita un amore
Ché lasciare andare
Rende liberi di vivere,
Di tornare ad amare
Restavamo su un divano
Attorcigliati ai nostri pensieri
Prigionieri di un mondo possibile
Di un’ipotesi perfetta
Di un vorrei ma non posso
Di questi corpi
Senza piedi
Senza occhi
Con le mani che cercavano
Con le lingue troppo sciolte
Sospesi nel capriccio di un’illusione
Che è solo degli innamorati.
Non c’era tempo dentro gli orologi
Non c’era spazio oltre quel letto
Che agognavamo di condividere
Non c’eravamo noi
Tornavamo a esser altro
Ciascuno alla propria vita
Un pezzo poi mancava sempre.