Adino e la salvaguardia del mondo che verrà

C’è un storia per ragazzi ambientata al presente, dove sono protagonisti allegorie e temi universali, come il senso della vita, il rispetto per l’ambiente e l’amicizia, e dove non esistono leggende ma fantasmagorie. Scritta da Emanuele Kraushaar, autore ed editore di Tic Edizioni, Adino e i mirabolanti viaggi dell’Astrodoccia (A Kobo Original, 2021), anche in versione audiolibro, è il racconto in prima persona di un ragazzo un po’ goffo e sincero, dotato di una grande senso di giustizia, che trascorre il doposcuola giocando a calcio con i suoi amici tra il fango e le pozzanghere di un mondo trasandato e sempre più stanco.

Adino è un ragazzo di oggi. Incarna alla perfezione i giovanissimi, attenti osservatori e critici obiettori di questa epoca, ma nella sua rivoluzione, all’inizio inconsapevole, e atta a cambiare il mondo, non è solo. A fargli compagnia un piccolissimo principe, di una nobiltà ancora buona e produttiva. Ha le sembianze di un verme e i suoi occhi «verdi come smeraldi» sanno trasmettere al ragazzo calma e fiducia. Parla al ragazzo come fosse un maestro saggio: Eliot è la coscienza ancora in vita sulla terra che regola alcuni movimenti giusti legati alla difesa del mondo che viviamo e che, a causa dell’inquinamento, si sta accartocciando su sé stesso. 

L’incredibile missione è quella di raggiungere il pianeta Odnom, ossia «il futuro anteriore del mondo: il mondo come potrebbe diventare». Odnom è infatti un pianeta impervio, inadatto alla vita e pieno di gas che fuoriescono da ogni dove. Ma raggiungerlo per piantare un seme, non uno qualunque, quello scelto dalla Principessina Malvina, e permettere alla vita di rinascere, non è un’impresa facile. Odnom è lontano, e prima di questo, esiste una galassia di pianeti, e di difficoltà, tutti da esplorare. 

Ed ecco la prima tappa: il Pianeta del Grande Faro in cui vive Melensio, un uomo piccolo, triste e solo: fa il guardiano e possiede un’innumerevole quantità di gatti, anche uno immaginario che crede di aver perso, per questo si dà tristezza da solo. Giunti sul Pianeta Zig Zag, un pianeta di piccole dimensione che vaga come una pallina di ping pong, i due amici incontrano i suoi regnanti: i mezzirè Zig e Zag, due fratelli capricciosi e litigiosi che con i loro conflitti perenni e implacabili producono l’energia che serve per far impazzire il pianeta e scaraventarlo da una parte all’altra di quell’universo.

Su Odnom, finalmente, Adino e Eliot si accorgono che a convivere ci sono androidi e umani. Gli esseri, che saremo nel futuro anteriore, sono tutti accartocciati sugli schermi dei telefonini a giocare continuamente ai videogochi. A mantenere la città ci pensano i Re-bot, una generazione di robot intelligenti che lavora e protegge il pianeta dalle incursioni straniere di semi produttivi e a vantaggio dell’umanità.

Così, su Odnom, il seme della Principessa Malvina viene immediatamente distrutto. L’incontro nella Grande Serra con la Principessa, che non è più in grado di riconoscere i semi fertili del Primo Albero da quelli aridi né i colori delle piante, avviene tra dolci e premurose scoperte. Ma il viaggio non finisce qui, bisogna andare su Floria per recuperare il fiore volante dell’arcobaleno e salvare la vista, e la sensibilità, di Malvina, ormai grande amore di Adino.

E poi, l’incontro con il Gigante Alberico, l’avido Bromio e la perfida Amarilia, l’approdo su Eram e il ritrovo con il palombaro Girenzio e il misterioso Signor T., il Pianeta degli specchi e la potenza del vanesio Omicron, un segreto svelato – il più importante per il nostro piccolo eroe – sono solo alcune delle successive tappe di Adino. Le più importanti e decisive per raggiungere la sua missione.

Emanuele Kraushaar

Nel richiamo de Le Petit Prince (Il Piccolo Principe), capolavoro di Antoine de Saint-Exupéry, Adino compie, per mezzo di una doccia, l’astrodoccia appunto, e guidato dall’inseparabile verme Eliot sulla sua spalla, il viaggio tra pianeti strampalati in cui convivono esseri umani, androidi e altre fantastiche creature. Un viaggio che sarà in grado, come nel caso del principe di de Saint-Exupéry, di imprimere qualcosa di importante e duraturo nell’animo del protagonista, e anche di noi lettori. 

Come per il Piccolo Principe, anche Adino ha un missione profonda ed emozionale, ma la sua rosa, in questo caso, è tutto il mondo e prendersene cura non è affatto facile. Eliot, il Principe verme, lo sa bene, ma crede in questo ragazzo, nutre in lui tutta la fiducia che si dà ai capi, ai leader, ai reali fautori del cambiamento. 

[Elisa Mauro]

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