Le feste non passano mai. Mantenere salute e il giusto peso durante pranzi e cene in compagnia è la cosa più giusta ma anche più difficile. E quindi cosa possiamo fare? Non rinunciare ai piaceri della convivialità pur confortandoci nelle regole della dieta mediterranea e quelle del buon senso.
Sono pochi e chiari i consigli pubblicati dall’Associazione Italiana Gastroenterologi ed Endoscopisti Digestivi Ospedalieri (AIGO) che vengono a supporto dei grandi sforzi compiuti a tavola da noi italiani. Sarà lo stare insieme, l’orologio a cui non si dà più di tanto importanza, saranno le varie leccornie a tavola e la voglia di sentirsi carichi d’amore, eppure mai come in questo periodo esageriamo nel consumo di pasti ricchi di grassi, zuccheri e alcol.
E a proposito di bicchierini, spiegano dall’AIGO: «al cenone di fine anno è difficile rinunciare ai brindisi, ma è importante sapere che negli uomini la dose massima giornaliera è di 1-2 bicchieri di vino, mentre nelle donne di 1 bicchiere. Anche nei soggetti sani l’alcol può causare in dosi moderate sintomi da reflusso o bruciore, in presenza di patologia serve particolare prudenza. Il paziente con malattia di fegato non dovrebbe assumere bevande alcoliche, mentre il paziente con disturbi funzionali, come intestino irritabile, può concedersi un brindisi. La cosa più importante che spesso manca nelle tavole delle feste è l’acqua!». È importante non farcela mancare mai. L’acqua è un toccasana sempre, specialmente in certi contesti.
Dopo quasi due anni di poca attività e restringimenti fisici, mai come quest’anno gli italiani hanno deciso di concedersi totalmente a pranzi e cene e abbuffate di ogni genere per constatare la propria resistenza a vere e proprie prove di sopravvivenza. Viviamo affaticati e provati da questa pandemia. Abbiamo modificato i nostri stili di vita, le nostre relazioni. Lo stress è diventato un compagno fedele che ha causato non pochi danni al nostro organismo, alla modalità con cui somatizziamo sempre di più determinate situazioni complesse come questa che ci passa addosso.
L’AIGO ci parla con chiarezza: «I cibi tipicamente presenti sulle tavole nel periodo natalizio sono notoriamente più ricchi di grassi animali e zuccheri, elementi che possono favorire disturbi come cattiva digestione, gonfiore addominale, reflusso gastroesofageo, essendo difficilmente digeribili anche per le persone in buona salute. Senza demonizzare le nostre eccellenze gastronomiche, è bene tenere presente che in alcune persone con difficoltà nell’assorbimento del lattosio, prodotti caseari freschi, creme e intingoli possono favorire i disturbi sopra elencati e diarrea.
Ricordati delle verdure: se non soffri di colon irritabile, questo è l’unico caso in cui è ammesso abbondare.
La moderazione è il vero trucco per non sgarrare troppo o ci sono altri accorgimenti da poter mettere in pratica?
È il caso di controllare anche altri comportamenti sbagliati come la velocità nell’assunzione del cibo, l’abitudine di fumare tra un pasto e l’altro, la sedentarietà dopo il pasto, scegliendo anche di moderare i condimenti. Un po’ di movimento fisico è sempre la soluzione migliore per favorire la digestione e migliorare la regolazione glicemica. Il rischio di stare sul divano è che ti venga voglia di mangiare ancora!
La situazione che stiamo vivendo non favorisce la spensieratezza, e da mesi molti italiani lamentano malesseri legati all’apparato gastroenterico come diarrea, nausea, dolori addominali dovuti a stress e sedentarietà post lockdown. Con alcune accortezze si può concedersi i piaceri delle tradizioni culinarie senza acquisire sovrappeso e aggravare condizioni patologiche in essere.
Innanzitutto è necessario ricordare che qualsiasi sintomatologia “nuova” riferibile all’apparato digerente va discussa con il proprio Medico Curante senza rimandare, per valutare se vi siano elementi di allarme o di sospetto che rendano necessari accertamenti specifici.
In caso di malattia già nota è indispensabile stringere l’alleanza medico-paziente e fare gioco di squadra: moderazione e buon senso sono i migliori rimedi».
[Redazione]